Un italiano si offende quando gli tocchi il caffè. Eppure nella comune tazzina si possono ritrovare sostanze cancerogene pericolose. Il caffè all’italiana sembra essere più esposto a queste sostanze…
Gli italiani che vanno all’estero generalmente si lamentano tutti per lo stesso motivo: il caffè! Del nostro espresso siamo tutti molto orgogliosi, eppure nelle più comuni bevande in tazzina oltre alla caffeina si trovano delle sostanze poco raccomandabili. L’Associazione tedesca ÖKO-TEST, ha pubblicato sull’omonima rivista un test su 22 marche di caffè espresso, rilevando tracce di acrilammidi e furani.
Il risultato non ha intenti vessatori e antiitaliani. I toni non sono allarmanti, le raccomandazioni rimangono quelle di non esagerare con il consumo. L’acrilammide, sostanza chimica cancerogena che sembra essere prodotta naturalmente negli alimenti cotti, è presente solo in lievi qualità. Ma è più preoccupante la concentrazione riscontrata in due prodotti della Segafredo Zanetti, Espresso Casa e Intermezzo.
I furani invece sono stati riscontrati in otto casi in quantità considerevoli. Anche in questo caso si tratta di una reazione chimica caratteristica di determinati cibi alle alte temperature. Gli scienziati che hanno effettuato il test ci tengono però a precisare che nella tazza finisce solamente un 25% della sostanza riscontrata nelle polveri, poiché i furani sono sostanze chimiche volatili. Una buona quantità viene dispersa nel momento dell’erogazione della bevanda.
Il tenore in furani del caffè varia moltissimo: anche nel test condotto recentemente da Altroconsumo in tutti i campioni analizzati si sono riscontrati valori medi piuttosto elevati. Il motivo è proprio per il modo in cui siamo abituati a consumare il caffè (tanta polvere in poca acqua, contenitore chiuso e sottoposto a un riscaldamento elevato). I caffè solubili, invece, molto usati all’estero, che si sciolgono in molta acqua riscaldata a parte, sono quelli che presentano il tenore più basso.
Il nostro caffè sarà anche più buono, ma potremmo andarne a lungo così fieri?