Riguardo il fenomeno UFO in Italia

przez bedy

I casi di rapimento sono le manifestazioni più drammatiche del fenomeno UFO. Se sono validi, cioè se i rapimenti avvengono veramente come sono riportati, non dobbiamo cercare oltre una spiegazione per gli UFO e le loro visite al nostro pianeta.
Sarebbero, infatti, chiaramente viste all’interno del più ampio scenario di un contatto extraterrestre. Ma quello che è più rimarchevole è che sarebbero l’evento più importante nella storia dell’umanità. Quindi tutto dipende dalla risposta alla domanda: i rapimenti avvengono effettivamente come riportati dai loro testimoni ?
Non ci può essere alcun dubbio che qualcosa succede veramente. Che i rapiti vivano un’esperienza di qualche tipo è un dato che non abbiamo necessità di mettere in discussione, ma possiamo mettere in discussione la loro interpretazione dell’esperienza che hanno vissuto. In un senso o nell’altro i rapimenti sono reali:quello che rimane in dubbio è se quella realtà è la realtà quotidiana del mondo oggettivo oppure la realtà privata della mente del testimone.

Come molti altri fenomeni anomali, i casi di rapimento hanno una plausibilità irresistibile. Nel leggere un racconto come quello fornito da Hopkins nel suo „Intruders” [8b], troviamo un disorientante assortimento di elementi che, a prima vista, sembrano, come i pezzi di un „puzzle”, poter essere riuniti solamente in un unico senso. E’ solamente quando ci spostiamo un po’ indietro ed osserviamo il „puzzle” in una prospettiva più ampia che incominciamo a chiederci se ci possa essere una soluzione alternativa.

I RAPIMENTI NELLA PROSPETTIVA DEGLI UFO

Se siamo disposti ad accettare che i rapimenti avvengono effettivamente, i problemi sollevati dalla loro associazione con gli UFO devono essere risolti. I rapimenti, per definizione, sono collegati al fenomeno UFO, dato che è proprio negli UFO che i rapitori che giungono fino al nostro pianeta ed è sugli UFO che la maggior parte dei rapiti sono portati. Ogni caso di „abduction”, quindi, coinvolge un UFO, indifferentemente che esso sia menzionato o meno.
Ma nel momento in cui ci rendiamo conto che l’accettare il racconto del rapimento significa accettare l’UFO (senza il quale l’intera storia non può avvenire), ci troviamo di fronte al paradosso ufologico in tutto il suo orrore. Ammesso che esseri umani vengano rapiti e portati a bordo di UFO ed a meno di premettere una qualche metamorfosi temporanea della sostanza materiale dei loro corpi, quegli UFO devono essere macchine volanti concrete e l’azione del rapimento deve essere un’azione fisica coinvolgente un corpo umano in carne ed ossa trasportato/risucchiato/teleportato attraverso l’aria. Ma sebbene si sostenga che i rapimenti si siano verificati in centinaia, se non in migliaia di occasioni [8a], nessun UFO in relazione ad un rapimento è mai stato percepito in maniera decisiva da un testimone indipendente e, allo stesso tempo, nessuno ha mai visto un rapito nell’atto di essere portato a bordo o di tornare da un UFO.

Neanche gli stessi rapiti hanno avuto successo nell’ottenere una prova materiale della loro esperienza. Ogni tentativo di procurarsi dei ricordini e souvenirs è stato sempre, sfortunatamente, impedito.

I RAPIMENTI NELLA PROSPETTIVA DEI CONTATTISTI

Se siamo disposti ad accettare che i rapimenti si verificano effettivamente, è necessario rimarcare come essi siano differenti per tipologia dalle esperienze contattistiche, che sono apparentemente simili in molti aspetti,ma che,quasi certamente, non avvengono veramente.

Il fenomeno UFO nella sua forma corrente aveva solo pochi anni quando fu „arricchito” dalle dichiarazioni dei contattisti che affermavano di incontrare gli occupanti, che nella maggior parte dei casi erano dei benevoli „Fratelli dello Spazio” o „Guardiani del Cosmo”. Preoccupati per la situazione del nostro pianeta, questi esseri selezionarono fra l’intera razza umana un George Adamski, un George king o un Orfeo Angelucci e gli affidarono una missione per salvare il mondo. Il mondo, nella maggior parte dei casi, non si lasciò convincere da queste dichiarazioni.

Ma poi vennero i rapiti, che hanno una storia più plausibile da raccontare. Non siamo tenuti a credere che rapiti come Barney & Betty Hill [4] o Kathie Davis [8b] furono scelti perchè erano persone eccezionali: erano solamente adatti ad esami fisici o ad esperimenti genetici.Ciò rende certamente le loro storie più facili da credere. Noi possiamo inventare – e molti di noi lo fanno – degli scenari plausibili, in cui gli extraterrestri che ci visitano raggiungono un punto nel loro studio sui terrestri per cui ritengono necessario condurre degli esami fisici e degli esperimenti di procreazione con esemplari umani.

Ma non è sufficiente mostrare che i rapiti sono più credibili dei contattisti, bisogna anche mostrare che essi sono diversi per tipologia.Se le storie di rapimenti sono vere, perchè sono precedute da un’ondata di storie di contatti, allo stesso modo presentate come vere, ma manifestatamente inventate?

Fino a quando queste domande non troveranno risposta, rimarrà il sospetto che i rapiti di oggi siano semplicemente i contattisti di ieri in una forma aggiornata e più sofisticata. E se siamo inclini a spiegare l’ondata di contattisti su basi psico-sociologiche, rimarrà la possibilità per cui l’ondata di rapiti può essere spiegata nello stesso modo.

I RAPIMENTI NELLA PROPSETTIVA DEI RAPIMENTI IMMAGINARI

Se siamo disposti ad accettare che i rapimenti avvengono realmente, si deve mostrare che essi sono diversi da altre, simili, „esperienze”, che si sa essere immaginarie.
L’esperimento di Alvin Lawson [9] sui „rapimenti immaginari” ha mostrato che soggetti in un adatto stato mentale sono in grado di inventare un’elaborato, dettagliato e drammatico racconto di un „incontro”, completo frutto di fantasia. Inoltre, queste storie sono sorprendentemente simili, non solo nelle linee generali, ma anche in dettagli specifici, ai resoconti forniti dai „veri” rapiti.

Dato che nè Lawson nè altri hanno ripetuto o sviluppato questi esperimenti, non dovremmo trarne altro che delle conclusioni preliminari. Ma la conclusione centrale è inequivocabile:mentre gli esperimenti non provano che i „veri” rapiti inventano i loro racconti, essi suggeriscono che chiunque inconsciamenti lo desideri può trovare dentro di sè le risorse necessarie per costruire una dettagliata e coerente storia di rapimento.

Gli esperimenti di Lawson indicarono una principale area di differenze fra i rapimenti „immaginari” e „reali”: l’effetto emotivo e, talvolta, quello fisiologico, sul testimone. I volontari non si trovavano in uno stato fortemente emotivo, non ebbero effetti psicologici successivi come emicranie, sogni, incubi od esperienze psichiche: i „veri” rapiti, invece, sono conosciuti per avere tutte queste cose, compresi gli effetti fisiologici.

Ciò è spesso interpretato dai critici dell’esperimento come una dimostrazione della effettiva realtà delle „vere” esperienze. Ma non dimostra niente del genere. In effetti dimostra che i „veri” rapiti sono in uno stato veramente emotivo; ma può darsi che l’esperienza del rapimento sia il risultato di uno stato emotivo come possa essere lo stato emotivo una conseguenza dell’esperienza del rapimento.
Nessuno metterà in discussione che il testimone del rapimento ha un’esperienza emotiva genuina: chiunque veda i videotapes del racconto, effettuato sotto ipnosi, del poliziot- to dello Yorkshire Alan Godfrey in merito al suo rapimento può avere alcun dubbio in proposito [10]. Ma mentre ciò dimostra che egli ha avuto qualcosa per il quale rimanere impressionato, non dobbiamo saltare alla conclusione che l’esperienza del rapimento ne sia stata la causa: può essere stata parte della cura. Il rapimento può essere un mezzo tramite cui l’individuo esternalizza un problema psicologico interno [2b].

I RAPIMENTI NELLA PROPSETTIVA DEGLI STATI PSICOLOGICI

Se siamo disposti ad accettare che i rapimenti avvengono, bisogna dimostrare che sono diversi dalle esperienze immaginarie caratteristiche di persone che si trovano in stati alterati di conoscenza. La capacità di racconto di una storia complessa messa in evidenza dagli esperimenti di Lawson è solo una del sorprendente spettro di abilità „anormali” manifestate da persone in circostanze eccezionali.Allucinazioni di vario tipo, aumentata consapevolezza „psichica”, ruolo e in scenari di „possessione” o di „personalità dissociata”:questi sono solo alcune delle manifestazioni riscontrate in persone che, per qualsiasi ragione, sono nello stato appropriato [2].
Jerome Clark ha scritto nell'”International UFO Reporter” [1]: „Ogni professionista che ha partecipato in questo tipo di investigazione diretta asserisce che non c’è alcuna spiegazione psicologica conosciuta per queste esperienze”. Ma ogni scienziato comportamentale sa che ci sono parecchie forme di comportamento umano per le quali nessun modello formale di spiegazione è disponibile: amnesia, precognizione, la visione di „apparizioni di crisi”, dissociazione della personalità.

Sono state avanzate molte spiegazioni per queste esperienze, ma non c’è certamente consenso in merito ad esse.Così il fatto che non ci sia alcun modello di consenso per le esperienze di rapimento è l’indicazione che si tratta di uno dei parecchi aspetti dell’esperienza umana sulla quale le nostre conoscenze sono incomplete.

La letteratura di psicologia – i rapporti sul caso di Pierre Janet, per esempio – senza menzionare la letteratura parapsicologica, è piena di esperienze comparabili in molti modi ai rapimenti. Prima di essere pronti ad accettare che le esperienze dei rapiti sono tipologicamente differenti dalle illusioni isteriche di possessione diabolica, abbiamo bisogno di molta più evidenza di quella di cui disponiamo tutt’ora.

I RAPIMENTI NELLA PROSPETTIVA DELLA CREDENZA TRADIZIONALE

Se siamo propensi ad accettare che i rapimenti avvengono effettivamente, bisogna dimostrare che essi sono differenti da eventi similari che sono stati dichiarati o riportati durante tutta la storia umana. L’esistenza di una tradizione folkloristica di rapimenti operati da fate ed altre entità ultraterrene [3,14] evidenzia che l’idea del rapimento è diffusa e profondamente radicata.

Mentre ciò, non per un’obiezione ai racconti di rapimento in sè, ci fa tornare in mente che è un errore il pensare l’esperienza del rapimento come un nuovo fenomeno generato dall’era spaziale.

Il rapimento è servito come base per esperienze fantasiose nel passato e lo può essere ancora oggi. I rapimenti UFO non sono il solo tipo di esperienza nella quale un’apparente plausibilità interna è compensata da una non plausibilità esterna. Altri esempi comprendono la „possessione”, che i cristiani fondamentalisti credono coinvolgere un intervento diabolico, ma interpretata diversamente da altri; i fenomeni di „poltergeist”, un tempo ritenuti essere l’opera di „spiriti rumorosi” ma correntemente attribuiti a proprietà psicocinetiche manifestantesi inconsciamente; la stregoneria, una volta creduta essere l’opera del diavolo, ma oggi considerata come una manifestazione di isteria indotta.

E’ opportuno notare che le spiegazioni tradizionali per tutti questi fenomeni traggono la loro forza da uno specifico sistema di credenza. Dobbiamo considerare la possibilità che la stessa cosa può succedere oggigiorno con i rapimenti. Se fosse così, dovremmo considerare qualche scenario alternativo come questo. Ad ogni dato periodo c’è un certo numero di individui che è alla ricerca di un’adatta struttura nella quale proiettare il proprio sfogo psicologico.Una tale struttura non dovrebbe solamente adattarsi ai loro bisogni personali, ma conformarsi anche alle credenze, socialmente accettabili, del tempo. In giorni passati la „possessione” diabolica, la stregoneria, la licantropia et similia offrirono un’adatta struttura: più tardi arrivò la comunicazione con gli spiriti dei morti; oggi il „mito autorizzato” è quello della visita extraterrestre, derivato dalla fantascienza, dalla mentalità dell’era spaziale e da un’alternativa millenaria del „Guardiano Cosmico” alla tradizionale credenza religiosa [2].

Dato che il mito è condiviso dalla comunità, i rapiti trovano facile „credere loro stessi” nella storia del rapimento, ma anche gli altri sono facilitati a credergli.

PRO E CONTRO L’ESPERIENZA DEL RAPIMENTO

I rapimenti, dopotutto, ci offrono solo delle storie, raccontate in buona fede, senza dubbio, ma sempre soggettive e non comprovate e con molto in comune con altre categorie di storie che si sanno non avere alcuna base nella realtà oggettiva.E come ogni psicologo ed ogni insegnante sa, e come Lawson ha mostrato essere non meno vero in questo contesto specifico, ognuno è in grado di raccontare una storiella.

Ciò nonostante, quelli che, come Hopkins, ritengono che il peso dell’evidenza è in favore di un’esperienza reale hanno argomenti persuasivi per la loro credenza nella veridicità di queste storie:

* Lo scenario del rapimento, nella sua forma più elaborata – per esempio nei casi di Kathie Davis[8b] o Whitley Strieber[13] – offre una plausibilità interna che ci dà la spiegazione tuttora migliore per il fenomeno UFO.

* I rapimenti sono spontaneamente riferiti da testimoni che non sono apparentemente in cerca di un vantaggio materiale.

* Determinano una genuina reazione emozionale. Prove condotte con il „lie-detector” confermano che lo stress è sufficientemente vero.

* Nel caso di rapimenti multipli i racconti combaciano abbastanza da persuaderci che i testimoni hanno partecipato alla stessa esperienza.

* Caratteristiche ricorrenti, riferite dai testimoni, che non potrebbero essere a conoscenza di testimonianze rese da altri, suggeriscono che lo stesso processo esterno si sta verificando per molte persone. La scoperta di cicatrici, relative ad incidenti verificatesi nell’infanzia – spesso traumatici – è appena uno degli esempi più ricorrenti.

* Test indipendenti [4] hanno mostrato come i testimoni di rapimenti non hanno alcun evidente „background” patologico o una discernibile predisposizione alle esperienze paranormali.

* I rapiti riferiscono spesso di un cambiamento nel loro stile di vita e nel loro modo di vedere. I Gansbergs, che hanno condotto un’inchiesta su parecchi rapiti americani, hanno scritto che in quasi ogni caso il testimone sente che la propria vita ha beneficiato dell’esperienza da lui vissuta [6]: la stessa cosa vale per il caso Aveley in Inghilterra [12]. Tali benefici reali fanno pensare ad un evento reale. Questa è una formidabile sfida, comunque le obiezioni sono altrettanto energiche.

* Le storie di visite ET/UFO sono di per sè improbabili. Sfida la ragione il pensare che così tante astronavi eviterebbero con successo il rilevamento durante la loro visita al nostro pianeta, particolarmente per il fatto che nessun equipaggio extraterrestre sembra essere uguale ad un altro, implicando quindi un vasto numero di luoghi d’origine.

* Il comportamento dei rapitori nei confronti del testimone è, sotto molti punti di vista, illogico, nonostante una plausibilità globale. Chiaramente, dobbiamo ammettere la possibilità che la logica ET possa essere differente dalla nostra. Ma come possiamo, per esempio, riconciliare contraddizioni come la loro intenzione, frequentemente manifestata, di non far ricordare nulla ai testimoni delle loro esperienze con la loro apparente ignoranza del ricordo indotto sotto ipnosi ? O il loro dettagliato controllo telepatico dei testimoni con la loro ignoranza di fatti fondamentali, come quella relativa a un testimone destinato ad esperimenti genetici che, in realtà, era stato sottoposto a vasectomia [8b] ?

* C’è una mancanza totale di evidenza „dura”, inattaccabile. Quando i testimoni cercano di prendersi dei souvenirs, vengono sempre fermati. Non ci sono foto convincenti di astronavi e, meno che meno, di entità.

* Nessun rapimento è stato mai riferito da testimoni indipendenti fra di loro. Quello che è andato più vicino a tale situazione è il famoso caso di Travis Walton, ma nessuno vide Walton salire effettivamente a bordo dell’apparecchio. L’investigazione di tale caso è stata comunque criticata ed i suoi risultati rimangono tutt’ora ambigui [12].

* Sebbene i test psicologici suggeriscono che i testimoni di rapimenti sono persone normali che raccontano la verità come loro la concepiscono, essi indicano anche che soffrono di una leggera „paranoia e ipersensitività”[5]. Difficilmente sufficien- te per produrre un caso, indubbiamente, ma ci ricorda quantomeno che raramente disponiamo di dati psicologici sui testimoni prima delle loro esperienze. Spesso abbiamo delle testimonianze anedottiche e ciò indica un qualche tipo di predisposizione. Sia Betty Hill [4] che Charles Hickson [7] hanno riferito delle esperienze anomale avvenute precedentemente al loro rapimento.

* Non solo sappiamo poco sullo stato psicologico dei testimoni, ma spesso siamo poco informati anche delle circostanze esteriori delle loro vite, sebbene questo potrebbe avere una relazione con i loro atteggiamenti e comportamenti. John Rimmer [11] ha fatto notare come su undici rapiti di cui le circostanze personali sono note, otto erano vedovi, divorziati o avevano problemi sessuali o matrimoniali nel periodo dell’incidente. Egli suggerisce che ciò li renderebbe particolarmente vulnerabili alla suggestione.

* Al di là di fattori psicologici relativi ai testimoni di rapimenti intesi come individui, ci sono poche indicazioni che fanno supporre che coloro che scrivono a proposito di queste esperienze siano a conoscenza dell’enorme varietà di comportamenti associati a chiunque che, per qualsiasi circostanza, si trova in uno stato alterato di conoscenza.

* La scoperta di cicatrici ed altre caratteristiche ricor- renti dello stesso tipo è, a prima vista, una formidabile sfida. La psicologa Aphrodite Clamar afferma :”La domanda rimane: l’esperienza UFO è genuina o quelli che dicono di essere stati rapiti sono vittime di isteria o delle loro stesse delusioni? Dopo avere trascorso più di cinquanta ore con una dozzina di soggetti sotto ipnosi, non sono ancora in grado di rispondere alla domanda …. E’ la curiosa similitudine delle loro esperienze che ci fa indugiare [8a, 5]. Il fatto che un testimone dietro l’altro, che non potevano essere a conoscenza delle reciproche esperienze, si presenta con storie similari che contengono dettagli bizzarri ugualmente simili, è probabilmente la caratteristica più impressionante dei rapimenti. E’ questo che sembra aver convinto Budd Hopkins che i rapimenti sono fatti reali: Secondo me, la conclusione è inevitabile: loro (gli extraterrestri) sono già qui…. Sebbene non voglio credere a ciò e mi sento decisamente indebolito da una tale prospettiva, io credo che sia vero: gli extraterrestri ci hanno osservato nella nostra innocenza per molti anni [8a].

A parte la somiglianza delle storie, egli crede di avere un’evidenza più tangibile. Per esempio, egli trova che una gran parte dei suoi soggetti hanno delle cicatrici insignificanti, solitamente sulle gambe e che esse sono solitamente associate con degli incidenti piuttosto misteriosi verificatesi nella loro infanzia. L’implicazione conseguente è che essi si riferiscono a qualche tipo di sorveglianza e può indicare il trapianto di uno strumento di controllo o essere il risultato di un’esame del sangue o qualcosa di simile.

Hopkins è stato capace, più di una volta, di predire con successo che un testimone avrebbe trovato una cicatrice sul suo corpo, senza che lui sapesse sapesse di averla e questo indica certamente la realtà del fenomeno. Ma le difficoltà rimangono.

Se gli ET stanno effettuando dei trapianti su un sostanzioso numero di bambini, sicuramente ormai qualche dottore, da qualche parte, ne avrebbe scoperto uno per caso. Inoltre, i nostri chirurghi terrestri possono eseguire delle incisioni che non lasciano virtualmente alcuna cicatrice: sicuramente ci dovremmo aspettare che tali esseri avanzati abbiano trovato un modo di effettuare i loro esami senza lasciare tracce riscontrabili. Quali spiegazioni alternative si possono offrire ? La coincidenza: avete mai esaminato il vostro corpo per controllare se anche voi avete un tale tipo di cicatrice che avevate dimenticato o che non avevate mai notato? Una forma di stigmate, create inconsciamente dal testimone stesso per sostenere la propria storia? O potrebbe essere il contrario: è stata la scoperta di una cicatrice che ha suggerito al testimone di fantasticare su una storia di rapimento? Bisogna ammettere che questi suggerimenti sono puramente speculativi, ma mostrano come sarebbe prematuro abbandonare la ricerca per spiegazioni alternative.

* Il sociologo Ron Westrum ha notato un „effetto di contagio” per mezzo di cui una serie di casi di rapimento si verificano immediatamente dopo la divulgazione di una storia come quella di Barney e Betty Hill [5].E’ un complesso fenomeno sociologico che può essere interpretato in modi differenti: ma una delle possibilità è che il rapimento ufologico è diventato una parte del folklore americano tanto quanto l’autostoppista fantasma.Il fatto che virtualmente ogni rapimento avviene nel continente americano può semplicemente riferirsi all’accettabilità sociale di essere un rapito, ma ci potrebbe essere una spiegazione più profonda.

Ponendo queste due serie di fattori fianco a fianco, è evidente che nessuno contribuisce chiaramente pro o contro la realtà dell’esperienza del rapimento. E neppure sono verosimili, almeno fino a quando un’evidenza più soddisfacente ci sarà offerta. Nel frattempo, c’è una semplice considerazione che può superare in valore le altre. Noi abbiamo dei racconti che, se avvengono realmente come ci viene chiesto di chiedere, sono gli eventi più straordinari e significativi che sono avvenuti nel corso della storia dell’umanità. Ma come li impariamo a conoscere? Comprando libri commeriali pubblicati da editori commerciali e venduti nelle librerie delle vicinanze! Questa incongruenza fra gli eventi da una parte e il modo in cui veniamo a loro conoscenza dall’altra, deve indurre al dubbio, se non alla completa incredulità, che i rapimenti si verificano dappertutto al di fuori dell’immaginazione di quelli che, per qualsiasi ragione, ne hanno l’esperienza e di quelli che, per qualsivoglia motivo, li riferiscono.

NOTE BIBLIOGRAFICHE

(1) Clark Jerome „Abductions: the case for a rational approach” in INTERNATIONAL UFO REPORTER 12, 1, 1987
(2) Evans Hilary [a] VISIONS, APPARITIONS, ALIEN VISITORS 1984 [b] GODS, SPIRITS, COSMIC GUARDIANS 1987
(3) Evans-Wentz W.Y. THE FAIRY FAITH IN CELTIC COUNTRIES 1911
(4) Fuller John G. THE INTERRUPTED JOURNEY 1966
(5) Fund for UFO Research FINAL REPORT ON THE PSYCHOLOGICAL TESTING OF UFO „ABDUCTEES” 1985
(6) Gansberg J. & A. DIRECT ENCOUNTERS 1980
(7) Hickson & Mendez UFO CONTACT AT PASCAGOULA 1983
(8) Hopkins Budd [a] MISSING TIME 1981 [b] INTRUDERS 1987
(9) Lawson Alvin H. „The hypnosis of imaginary UFO „abductees” in JOURNAL OF UFO STUDIES, CUFOS 1983
(10) Randles Jenny THE PENNINE UFO MYSTERY 1983
(11) Rimmer John THE EVIDENCE FOR ALIEN ABDUCTIONS 1984
(12) Story Ronald D. THE ENCYCLOPEDIA OF UFOS 1980
(13) Strieber Whitley COMMUNION 1987
(14) Vallee Jacques PASSPORT TO MAGONIA 1969
(15) Jenny THE PENNINE UFO MYSTERY 1983
(16) Rimmer John THE EVIDENCE FOR ALIEN

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